Presto e bene

Ad un telefilm lasciato lì a fare rumore scappa, in mezzo a tante parole non ascoltate, una considerazione forse banale e lei che è lì seduta al tavolo a combattere con il succo di pomodoro che goccia dappertutto si ferma un attimo e si chiede se veramente è così banale, e se veramente ha bisogno che una qualsiasi dottoressa uscita da chissà quale telefilm le dica una cosa che già in lei dovrebbe esser radicata.

Capita di esser distratti, a me capita quasi sempre: capita di far tardi, di scordarsi appuntamenti, di dimenticarsi di dire cose importanti che forse poi non ci sarà più tempo o occasione di ricordarsi.

Anche ai più distratti però, capitano dei piccoli momenti di attenzione quando si tratta di qualcosa che ci è a cuore, di cui vogliamo a tutti i costi prenderci cura, capita di esaminare tutto ciò che si è avuto in dono e di non aver voglia di  dargli troppe spiegazioni, capita che certe cose si decida di lasciarle maturare nel cuore.

Capita che si arrivi a capire. E che si voglia dirlo a tutti.

Che: “Le persone sono importanti”, così mi dice una bella voce registrata in una mattinata distratta.Immagine

Capire che il lavoro è coltivare e custodire con praticità, amicizia e quella condivisione che viene spontanea quando si è a casa, ogni vita che ci viene affidata, che ci passa accanto, che ci scontra.

Non per essere supereroi, ma per fare “PRESTO E BENE” come diceva Danilo Dolci ai suoi ragazzi, per restituire un po’ di quello che si è ricevuto, per essere un po’ più attenti, per iniziare a realizzare i nostri grandi progetti di cambiamento, i miei.

Capita che alla fine della giornata, quando dovresti dormire e invece cerchi di scrivere qualcosa, sfuggano tutte le sensazioni.

Capita che poi un amico a cui piace andare a dieci nodi ti ricordi scherzando le parole che macinano nella testa da un’intera giornata.

Anche ai distratti capita in queste sere silenziose di arrivare ad una piccola verità.

E di essere felici.