Preghiera (per una -inci a me molto cara!)

 

“Dammi il supremo coraggio dell’amore, 

questa è la mia preghiera,

coraggio di parlare,

di agire, di soffrire,

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di lasciare tutte le cose, o di essere lasciato solo.

Temperami con incarichi rischiosi, onorami con il dolore,
e aiutami ad alzarmi ogni volta che cadrò.
Dammi la suprema certezza nell’amore, e dell’amore,
questa è la mia preghiera,
la certezza che appartiene alla vita
nella morte, alla vittoria nella sconfitta,
alla potenza nascosta nella più fragile bellezza,
a quella dignità nel dolore, che accetta l’offesa, ma disdegna di ripagarla
 con l’offesa. 
Dammi la forza di Amare sempre e ad ogni costo.”
K.Gibran

Pomeriggi domenicali

«Nella solitudine, nella malattia, nella confusione,
la semplice conoscenza dell’amicizia
rende possibile resistere,
anche se l’amico non ha il potere di aiutarci.
È sufficiente che esista.
L’amicizia non è diminuita dalla distanza o dal tempo,
dalla prigionia o dalla guerra, dalla sofferenza o dal silenzio.
È in queste cose che essa mette più profonde radici.
È da queste cose che essa fiorisce».

 

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Punti di vista

“quando ti lascia da solo a piangere e battere i pugni contro il muro, quando diventa una priorità..”

Oggi mi trovo dall’altra parte del vetro, senza averlo chiesto, avendoci ragionato più volte ma mai troppo da vicino. 

A teatro qualcuno diceva: “il vostro essere lì, fermi, al centro di un pavimento e già di per se un’opera d’arte, una bellezza incontrollabile”…

Ed io oggi vedo un’opera d’arte tra le più belle, vedo per la seconda volta nella mia breve esistenza una vita potentissima che si esprime in tutta la sua forza, tra le note di un pianoforte suonato per dare un sottofondo.

Vita che mi riporta indietro, che mi fa comprendere ancor di più i doni che ho ricevuto, i nodi che mi legano a chi era con me, a chi oggi ho visto e sentito di nuovo, a dei ragazzi che vedono lontano con braccia e gambe pronte a muoversi per urlare che la morte non ha  vinto.

Da un altro punto di vista, ma di nuovo.

 

E di fronte a tutto questo rimango senza fiato, senza strumenti…

posso solo darmi da fare e ringraziare, più forte che mai.

 

 

Siate il meglio di qualunque cosa siate

Oggi mentre ero al corso, come mio solito, presa da una parola ho cominciato a fantasticare e mi è venuta in mente questa…

Che alla fine non importa tanto se uno si sente cicala o formica, quanto che tipo di cicala o di formica sceglie di essere!

Se non potete essere un pino sulla vetta del monte,

siate un cespuglio nella valle, ma siate

il miglior piccolo cespuglio sulla sponda del ruscello.

Siate un cespuglio se non potete essere un albero.

Se non potete essere una via maestra, siate un sentiero.

Se non potete essere il sole, siate una stella;

non con la mole vincete o fallite.

Siate il meglio di qualunque cosa siate.

Cercate ardentemente di scoprire

a che cosa siete chiamati,

e poi mettetevi a farlo appassionatamente.

(M.Luther King)

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Battere e levare

“Lo vedi tu com’è

bisogna fare e disfare

continuamente e malamente

con amore

Battere e levare”

(F. De Gregori)

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Sono di poche parole oggi, ma la bellezza di questi giorni passati mi toglie il fiato. Cerco di immortalarla come posso, sperando si riesca a comprendere. Come una musica, un arcobaleno che non smette di brillare.

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Si continua a correre, per imparare, per crescere con consapevolezza delle proprie priorità, del proprio tempo che, prezioso, si ferma nei piccoli momenti di libertà…

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Queste vite preziose

Ci sono delle vite a cui tengo immensamente, “vite preziose, belle come il cielo”, che mi aiutano ogni volta a capire qualcosa di me, che mi riportano in pista quando sbando, che sono piene come una bella musica che ti scorre nel sangue, che mi permettono di essere una roccia delle volte e una piccola formica quando sono io ad aver bisogno di loro.

Vite per cui voglio spendere ogni briciola della mia energia, vite che l’hanno spesa per me quando è stato il momento, vite che mi hanno fatto capire chi sono e chi voglio diventare.

Vite che passano una giornata a progettare e ad affrontare sfide che sembrano più grandi di loro, vite che certe volte perdono la fiducia per cui è difficile parlare a cuore aperto…perché si vorrebbe qualcosa di più elementare

Vite che certe sere sono difficili, che hanno nostalgia e sentono la mancanza di amici lontani

Vite che ridono e non si arrendono, che crescono insieme, che sono uno spalla per l’altro, che lasciano una scia di colore che batte i migliori arcobaleni.

Vite che sono, che saranno, che sogno nei miei sogni migliori, con una bella canzone di sottofondo.

P.S. Prima o poi la dovrò smettere con questi elenchi 😉

C’è chi insegna
guidando gli altri come cavalli
passo per passo:
forse c’è chi si sente soddisfatto
così guidato.

C’è chi insegna lodando
quanto trova di buono e divertendo:
c’è pure chi si sente soddisfatto
essendo incoraggiato. 

C’è pure chi educa, senza nascondere
l’assurdo ch’è nel mondo, aperto ad ogni
sviluppo ma cercando
d’essere franco all’altro come a sé,
sognando gli altri come ora non sono:
ciascuno cresce solo se sognato.

(Danilo Dolci)

 

Prima di andare a dormire

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“è per te il sorriso degli umani”

Credevo di essermi svegliata stamattina, veramente.

Mi sono alzata ed erano già tutti intenti a sistemare, pulire, allora mi sono vestita in tutta fretta e sono andata a fare colazione, e per la verità, erano tutti troppo veloci per me, mi sono alzata con il piede sbagliato.

“il profumo dei fiori, l’odore della città”

Suona il telefono, c’è qualcosa che non va.

Ok, non mi ero svegliata, sognavo di essermi svegliata ma in realtà sono ancora dentro il letto.

E la casa è deserta.

Le gocciole possono riportarti alla vita in breve tempo, la grandine di ieri si è sciolta, bene posso andare a piedi.

Giacca, cappuccio, si va.

Piove.

“E tu diventi grande e ti fai forte”

Ouch!

Mi prendo un po’ di pioggia prima di rientrare, “casa tua è il posto dove hai preso per la prima volta la pioggia”, mi torna sempre in mente quando piove e mi piace da morire stare la sotto, con i piedi che scalpitano per andarsene e il cuore che si fa sentire perché vuole rimanere.

Comunque il mio cane non è contentissimo quindi rientro zuppa e felice.

Tutta una corsa.

“Gli incroci possibili in una piazza”

E poi ora, dentro al letto, con le lucine colorate accese, Iaia che dorme qui accanto a me, ripenso alle facce che ho visto, al cielo che stasera era di un blu particolare, alla bellezza di mettermi a tavola con le persone che amo, agli amici che non mancano mai.

Poi trovo una nuova amica che è al pc come me e sono felice di darle la buonanotte così..

Le giornate sono piene di meraviglia, bisogna fermarsi a guardarla bene, lei non fa nulla per nascondersi.

Oggi metto in tasca le “corse”, camminare è vita, spero di farlo ogni giorno.

“L’energia che si scatena in un contatto”